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Il Prick test: evidenze

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IL PRICK TEST: EVIDENZE

Il Prick test per la diagnosi di allergie IgE mediate, è fornito di alcune caratteristiche ottimali per i test diagnostici:
semplice, accurato, poco costoso, con bassissimo rischio di effetti collaterali e poco cruento.
L'utilizzo quindi, in un ambulatorio pediatrico del primo livello di assistenza, è auspicabile e non incide in modo determinante sui tempi di lavoro. Ma la letteratura cosa dice?
Ormai, già da anni, sono stati pubblicati numerosi lavori che ne confermano l'attendibilità e ne potete leggere le sintesi nelle righe sottostanti.

"Si ritiene che il Prick test sia il metodo di screening più specifico per evidenziare la presenza di anticorpi IgE, in pazienti con una storia clinica di reazione, in seguito all'esposizione di un allergene." Clin All 1978
" E' stato inoltre dimostrato che il Prick test è altamente riproducibile, tenendo conto delle variazioni inter e intraindividuali" Allergy 1985
Infine, la sezione di Pediatria dell'EAACI (Accademia Europea di Allergologia e Immunologia clinica) nella sua linea guida sulla valutazione allergologica nel bambino, pone il Prick test al primo posto nella citazione dei test diagnostici e, parlando dei rapporti con il RAST, afferma che Prick e RAST sono entrambi utili. Allergy 2003 (Tuttavia il RAST ha costi decisamente superiori).


Nel 1983, Sampson, ha pubblicato uno studio che metteva a confronto la sensibilità e la specificità del RAST, del Prick test e dell'esame gold standard: il DBPCFC (test di provocazione con alimenti in doppio cieco controllato con placebo). Sia il Prick che il RAST presentavano un alto valore predittivo negativo (probabilità che la malattia non sia presente in caso di test negativo), mentre il valore predittivo positivo era per entrambi basso (probabilità che la malattia sia presente in caso di test positivo). E' chiaro da questo lavoro che i due test considerati insieme, non hanno maggiore valore di ciascun test considerato singolarmente.

Il Prick test viene usato frequentemente anche nella diagnosi di allergia alimentare IgE mediata. In uno studio condotto su bambini affetti da dermatite atopica, il valore predittivo positivo è risultato inferiore al 50%, mentre il valore predittivo negativo superiore al 95%. "Quindi il Prick è uno strumento utile per escludere una allergia alimentare IgE mediata". J Pediatr 1992


E' necessario però ricordare che è vero che la Prick negatività esclude la possibilità di allergie alimentari IgE mediate, ma non quella di allergie alimentari a rapido esito fatale come l'enterocolite allergica che, pur raramente, può causare uno shock.
(Stefano Miceli Sopo)

Da un punto di vista diagnostico (nelle allergie alimentari) è bene però considerare la necessità di eseguire un Test di Provocazione Orale (TPO) in ambiente adeguatamente attrezzato a fronteggiare eventuali emergenze (Ambulatorio Allergologico Ospedaliero) per verificare la effettiva presenza di una allergia alimentare in un bambino per il quale la ricerca delle IgE specifiche per un dato alimento sia risultata positiva. (Stefano Miceli Sopo)

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