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CRP e febbre di ndd

Infettivologia > Proteina C Reattiva

UTILITA' DELLA PROTEINA C REATTIVA CRP NELLA IDENTIFICAZIONE DI UNA BATTERIEMIA IN CASO DI FEBBRE DI ORIGINE SCONOSCIUTA


UN LAVORO A FAVORE:
COME CERCARE DI IDENTIFICARE UNA BATTERIEMIA OCCULTA

Pulliam e al. Pediatrics 2001
Per accertare la validità della CRP è stato condotto uno studio in 77 bambini di età inferiore a 3 anni con febbre di causa sconosciuta, confrontando CRP, conta leucocitaria e numero assoluto dei neutrofili.
Una concentrazione di CRP minore di 50 mg/L permette di scartare la possibilità di una infezione batterica grave con un
valore predittivo superiore agli altri 2 parametri.


UN LAVORO PARZIALMENTE A FAVORE:
CONFRONTO FRA INDICI INFIAMMATORI IN BAMBINI CON FEBBRE SENZA SEGNI DI INFEZIONE LOCALIZZATA VISTI IN UN CENTRO DI RIFERIMENTO

Galetto e al. Pediatrics 2003

Lavoro di autori svizzeri che hanno studiato110 bambini di età compresa fra 7 giorni e 36 mesi (analizzandone alla fine 99) tutti con febbre maggiore di 38 senza segni di infezione localizzata.
Hanno confrontato CRP,
procalcitonina e conta leucocitaria nella previsione di batteriemia. I loro risultati dimostrano come una CRP oltre 100 sia decisamente predittiva di una sepsi, ma che con una CRP inferiore a 40 si rischia ancora il 10% di probabilità post test di una batteriemia.
Le maggiori critiche a questi 2 lavori erano incentrate sulla alta probabilità pretest di batteriemia che grava su entrambi (addirittura il 29% nel lavoro svizzero)


UN LAVORO MENO FAVOREVOLE:
UTILITA' DELLA PROTEINA C REATTIVA NELLA DIMOSTRAZIONE DI INFEZIONE BATTERICA OCCULTA NEL BAMBINO

Isaacman e al. Arch Pediatr Adolesc Med 2002

Gli autori hanno analizzato 200 bambini di età fra 3 e 36 mesi con in media (?) 40° di temperatura di cui 11,3% con infezione batterica occulta (17 polmoniti, 9 infezioni delle vie urinarie, 3 batterieme pneumococciche)
La CRP con un limite di riferimento di 44 mg/L dava una
sensibilità del 63% (non buona: significa che nel 37% dei casi rischio dei falsi negativi) e una specificità dell'81%.


UNA REVISIONE
QUANTO E' UTILE LA CRP NELL'IDENTIFICARE UNA INFEZIONE BATTERICA OCCULTA NEL BAMBINO PICCOLO CON FEBBRE DI N.D.D.?

Maheshwari N. Arch Dis Child 2006

Sulla base delle evidenze pubblicate, si può concludere che un alto valore di CRP può solo suggerire la presenza di una infezione batterica seria. Un singolo valore di CRP dà una probabilità, ma mai una certezza di presenza o assenza di una patologia batterica seria. L'uso della CRP può aiutare il medico nella decisione di ricorrere ad altri accertamenti o di praticare o no terapia antibiotica.


UN'ALTRA REVISIONE
REVISIONE SISTEMATICA SULL'ACCURATEZZA DIAGNOSTICA DELLA PROTEINA C REATTIVA RELATIVA ALL'IDENTIFICAZIONE DI INFEZIONI BATTERICHE IN LATTANTI E BAMBINI CON FEBBRE NON OSPEDALIZZATI

Sanders S. e coll Journal of Pediatrics 10 2008
Grazie per la segnalazione al Dott. Giovanni Simeone

I risultati relativi alla revisione dei lavori analizzati sull'argomento, mostrano che la Proteina C reattiva ha un discreto valore per escludere infezioni batteriche severe, ma ha un valore limitato per escludere tutte le infezioni batteriche. Da segnalare come viene comunque sottolineato come la maggior parte dei lavori sull'argomento riguardano dipartimenti di emergenza dove il tasso di infezione batterica severa è più alto di quanto non si osservi in una realtà ambulatoriale operante sul territorio.

INOLTRE: una delle linee guida più accreditate per la gestione delle febbre di origine sconosciuta per i bambini di età compresa fra 3 e 36 mesi (quella del Childrens Hospital Medical Center di Cincinnati, pubblicata nel 2000 e aggiornata nel 2003) NON RIPORTA la CRP come indice diagnostico per valutare una possibile batteriemia, ma solo la conta leucocitaria e il numero assoluto di neutrofili.
PERO': la recente linea guida del Maggio 2007 del NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence www.nice.org.uk) riporta negli esami di laboratorio da eseguirsi nei bambini con febbre e sintomi clinicidi allarme sia al di sotto di 3 mesidi vita che oltre i 3 mesi fino ai 5 anni, sia la conta leucocitaria che la Proteina C Reattiva.

UNA INTERESSANTE ESPERIENZA
CONSEGUENZE DELL'UTILIZZO DI UN TEST RAPIDO PER LA CRP NELLA GESTIONE DEL BAMBINO FEBBRILE IN UNITA' DI PS PEDIATRICO IN FRANCIA

Cohen e al. Arch Pediatr 2006

Gli autori valutano 2 periodi a confronto. Nel primo ai bambini febbrili in accesso al PS veniva effettuata una richiesta di CRP tradizionale in laboratorio, con prelievo venoso ed eventuale richiesta di altri accertamenti. Nel secondo veniva effettuato solo il test rapido per CRP.
Nel primo periodo (no test rapido) il costo complessivo di gestione dei casi era superiore di 2,6 volte rispetto al periodo in cui si eseguiva solo il test rapido ( e maggiore era la richiesta di altri accertamenti) e la durata della permanenza al presidio era 2 volte più lunga.




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